Sensi di viaggio by Marco Aime

Sensi di viaggio by Marco Aime

autore:Marco Aime [Aime, Marco]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2013-03-12T23:00:00+00:00


« Confondendo i viaggi con la loro parodia, i sogni con l’azione del partire» gli amici del Gulliver di Guccini non potevano capire. Così: «di tutte le sue vite vagabondate al sole, restavan vuoti gusci di parole ». Il viaggio può diventare racconto, un racconto, spesso, spinge a un altro viaggio, ma un racconto non è un viaggio.

Undici biglietti

Il Lake City Palace Hotel si adagia insolente nel mezzo del lago di Udaipur, come piantato nell’acqua da una mano viziata. Visto attraverso la stretta porta che conduce al molo sembra ancora più finto e irreale. Si ha quasi la sensazione che possa staccarsi e mettersi a galleggiare per conto suo e allontanarsi, ignaro o indifferente agli incredibili sincronismi che regolano le caotiche strade della città. Meccanismi impercettibili grazie ai quali tutti, auto, bici, pedoni, rickshaw, si sfiorano in un eterno, lento movimento senza mai toccarsi.

Il banco delle prenotazioni è vicino al molo, sotto l’ingombrante mole del City Palace. Un accompagnatore inglese attende da quasi un’ora appoggiato al banco con in mano una spessa mazzetta di rupie. Dall’altra parte un uomo in divisa militare, anziano, con le sopracciglia bianche che escono dal basco nero calato sulla fronte. Accanto a lui tre telefoni di tipo e colore diversi. Si guarda attorno come impotente cercando di evitare lo sguardo dell’inglese che rinnova continuamente la sua richiesta: undici biglietti per la cena della sera.

«Yes, yes, eleven» dice l’uomo e fa segno di non avere fretta. Prende uno dei telefoni e compone il numero. Nulla. Prova con il secondo. Nulla. Nemmeno il terzo riesce a prendere la linea. L’uomo si volta verso l’hotel che galleggia indifferente a un centinaio di metri. Potrebbe gridare, di là lo sentirebbero, ma ci sono i telefoni.

Posa la cornetta e guarda l’inglese che continua a sfogliare e a ricontare le banconote della mazzetta per passare il tempo. Prende il blocco dei biglietti e, lentamente, accenna ad aprirlo. Guarda lungamente quei tagliandi patinati con la foto dell’hotel, poi si volta ancora indietro, come per vedere se la costruzione è proprio quella della fotografia. Guarda fisso i biglietti, sfogliandoli uno a uno, mentre l’inglese, per rassicurarlo, ha fatto undici mazzette da trecento rupie.

«These are eleven, sir, eleven. May I have my tickets?»

La mano dell’uomo si adagia ancora nell’aria nel segno che invita all’attesa. Un telefono che squilla sembra salvarlo da quell’immobilità osservata in cui è invischiato. Prende una cornetta, poi l’altra, grida e dice al suo interlocutore di gridare, poi guarda rassegnato l’inglese e posa la cornetta.

«He can’t hear me» dice voltandosi nuovamente verso l’hotel come per maledire quel dannato giocattolo per turisti che gli complica la vita catapultandolo in un meccanismo così lontano dal suo. Maledire quella finzione, quella recita assurda, teatro inutile e vuoto, dove una cena costa quanto lo stipendio di un cameriere. Uno spettacolo che si ripete ogni sera: file di europei che si accalcano sulla barca in cerca della raffinata emozione di una cena in mezzo al lago, di un lusso da favola a basso costo.

La fila si sta allungando dietro l’inglese e l’uomo sembra sempre più perduto dietro al suo banco.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.